
Vento degli anni si basa su una facile cantilena, ripetuta da una linea di basso, abbastanza vicina ad un coro da stadio…nonostante questa presentazione rimane un brano soft. Quello successivo, invece, è un pugno allo stomaco: Falso anestetico è una interminabile cavalcata con inciso da neuro: Ed infine la title-track (Rogito...ergo sum) suddivisa in due parti: il primo è uno strumentale incalzante; nel secondo brano è il riff strumentale di cui parlavo all’inizio a trascinare il pezzo mentre le strofe iniziano ogni volta con la parodia del celebre detto cartesiano. La qual cosa forse non piacerà molto ai puristi.
Canzoni scritte, arrangiate e prodotte da Ep:
1. Alibi femminile 3'55
2. Sarà sereno 3'19
3. Ruolo mistico 3'45
4. Si fa quel che si può 4'44
5. FJ & garanzie 5'03
6. Gelido 3'32
7. Aria refrattaria 4'33
8. Vento degli anni 5'01
9. Falso anestetico 4'55
10. Rogito...ergo sum! (i) 3'17
11. Rogito...ergo sum! (ii) 4'29
Tempo totale: 46'33
Tempo medio: 118 b/m.
Ep: yamaha ds55, chitarra acustica ed elettrica, basso elettrico, Dr-550, voce.
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parte 1
Il commento di Gongol (14-03-2005)
Ritorna EP, il nostro steely dan italiano preferito. Diciamo subito però, a scanso di equivoci, che “Rogito …ergo sum!” non è una fastidiosa allergia stagionale bensì un ottimo lavoro.L’atmosfera è quella di un “Night and Day” nostrano, sicuramente più notturno che solare, ma comunque raffinato in ugual misura. La cover, se da un lato dà l’idea di lavori in corso … in serena solitudine, dall’altro rende bene il minimalismo meditativo dell’autore evidentemente colto in un momento di svolta e proiettato alla ricerca di novità.EP, dopo una prima song un po’ nervosa rispetto al resto dei brani (chi sarà mai la destinataria di “Alibi femminile”?) ci introduce in mondo fatto di luci soffuse e ombre rassicuranti tra sonorità ricercate e testi attuali, molto probabilmente autobiografici. “Sarà sereno” è la song che a nostro avviso rappresenta meglio lo spirito dell’album, mentre “Si fa quel che si può” ha quella spensieratezza pop che induce a guardare al futuro con una specie di rassegnato ottimismo molto in sintonia con chi subisce le mode anziché uniformarsi al trend del momento. Una menzione a parte merita “Falso anestetico” forse un po’ troppo rock rispetto al sound complessivo (e con piccoli accenni pseudo-sperimentali) ma sicuramente dall’incedere coinvolgente. Chiude il lavoro “Rogito …ergo sum-ii” orecchiabile e gradevole commiato dell’artista. Il lavoro di produzione è assai curato. I suoni sono ben bilanciati e si evitano con cura alcuni eccessi del passato. Bene l’uso della voce che apprezziamo in particolare nel cantato quasi sussurrato (che a volte ci fa venire in mente le lontane terre canterburiane). Nel complesso notiamo con piacere che l’evoluzione del sound di EP è ben lungi dal fermarsi ed anzi si sta traducendo in uno stile che diviene anno dopo anno sempre più personale e riconoscibile.
1 commento:
Rogito ergo sum è un mito e......lo preferisco a Indole scalena ( non me ne abbia il bravissimissimo eppy!!!!)
Un bacio :D
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