L’Album registrato tra giugno e
ottobre presenta 11 tracce.
1.La nuova lingua: la title track nasce dal riff di
chitarra la cui presenza che può risultare
ingombrante caratterizza il brano. Avrebbe dovuto essere un brano di
rock duro ma in studio ha poi assunto connotati più psichedelici.con numerosi
interventi tastieristici. La canzone si compone sostanzialmente di due movimenti:
nel primo si alternano voce e riff di chitarra-piano elettrico, nella seconda
si insedia la melodia prevalente già introdotta all’inizio da un violino in
dissolvenza in entrata. Il finale è caos organizzato. Il testo è liberamente
ispirato da una poesia dal titolo omonimo di un'artista sconosciuta trovata per caso sul web.
2. Quarantottore: tutto nasce da un pattern di batteria
raddoppiato (280 battute al minuto). La canzone mantiene, però, le 140 battute
in tutte le altre componenti. Un riff di tre accordi interrotto a 2’00 da un
inciso di circa un minuto e poi ripreso fino alla dissolvenza finale. Un brano
pop costruito principalmente sull’uso di tastiere e sequencer a cui si adegua
la chitarra che ripete lo stesso accordo. Il testo è un tipico non-sense creato
a partire dal titolo (si sospetta un
riferimento alle 48 ore lavorative previste dai contratti di utenza per la
riparazione guasti)
3. Puro spirito: una canzone tipicamente funky governata
letteralmente dal basso elettrico pompato a dismisura, sulla cui linea si sviluppano più melodie. Il riff principale è ripetuto
solo una volta a metà; le 5 note che lo compongono vengono qua e là rievocate
compreso nel gran finale dove tutti gli strumenti si uniscono. “Puro” e
“spirito” nascono dall’assonanza tra parole e note in fase di gestazione del
brano ed è in chiave ironica rispetto al testo polemico della canzone. Lo
“spirito”, viene avvicinato ad un aggettivo ogni volta diverso (puro, mero,
sacro, sano evitando accuratamente santo). Al termine dell’inciso in crescente dissonanza (durata 30
secondi circa) una citazione tramite chitarra funky in dissonanza. Da ascoltare
tutta di un fiato.
4. Severi moniti: un brano
volutamente solenne, pomposo, retorico. Ma non per celebrare. Una sezione di
archi domina la scena , mentre l’uso della fuzzy guitar portato all’estremo
crea un sottofondo particolare. I “severi moniti” provengono dalle alte
istituzioni.
5.Le conseguenze dell’eccesso:
molto "sixties". Chitarra distorta in primo piano, flauto e voce che si alternano
nelle melodie sulla base degli stessi accordi. Con il meritato finale alla “Mr
Fantasy”.
Testo di denuncia sociale e
politica.
6. Un secondo prima del blackout:
un pop alla Abba nata dalla base di accordi del piano honkytonk. Tra il serio
(del testo) e il faceto (della musica).
7.Prediche inutili: ritorno
all’hip-pop dai tempi di “Io e lo zen”, le due canzoni effettivamente si
somigliano nella struttura. La citazione del titolo è riferita a Luigi Einaudi
(una dedica all’istituto in cui insegno?). Il testo è ispirato ad un articolo
di Roberto Vacca.
8.Per il verso, le cose: o mandare
le cose per il verso…ovvero le conseguenze negative di una educazione
eccessivamente protettiva. La scansione del tempo è 4-4-2 (ovvero:10 quarti); la
seconda parte è imperniata
su un semplice arpeggio della chitarra. Nel finale, rientrano le voci che chiudono in dissolvenza ripetendo il
titolo della traccia.
9.Pepita: un altro testo non.sense
basato su rime in -ina e –ita: come
un’enorme calamita, come un’immensa pepita…Si gioca tutto su due accordi (ad eccezione dell’inciso a 2’08) in
cui si alternano e si sovrappongono 6 melodie diverse (due vocali, due di
sitar, due di chitarra elettrica). Un mantra pop infarcito nel finale da nastri catturati da un concerto di bela bartok.
10. Nel cuore di un automa: il cd si
chiude con due brani apparentemente legati per i riferimenti all’informatica.
In realtà questo brano è una amara riflessione sullo stato in cui versa la scuola,
in cui si affiancono la critica verso l'esterno e l'interno del sistema. Viene citato l’art 33 della
costituzione. Due strofe al termine delle quali un riff di trombe preannuncia
un inciso pieno di inquietudine. Il finale, ad ampio respiro, riprende il tema principale. Una delle canzoni più
melodiche (struggenti?) del catalogo.
11.Teorema di Shannon: avrebbe dovuto chiamarsi 1° teorema di
Shannon ma la cosa avrebbe prefigurato in un futuro una seconda parte per il
momento non programmata. Un pezzo techno (come a suo tempo “Non mi presto” e
“Reazioni in controllate…”) e orecchiabile dominato dalle tastiere in
particolare dal technobrass e dall’uso massiccio del sequencer (l’epilogo è uno
schizzo aleatorio di sequencer ). Il
titolo è in riferimento all’uso delle nuove tecnologie comunicative. L’impiccato
è riferito al gioco, la E è la lettera più frequente.
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