martedì 25 marzo 2008

E ce scrivi da Harvard?

E poi dicono che i migliori cervelli fuggono dall’Italia. Mica tutti però. Tale Valentino Tosatti ha scritto una lettera, pubblicata su Repubblica, in cui dopo essersi modestamente tolto l’abito di cattedratico di nonsocosa, da semplice cittadino esprime il suo sdegno nei confronti del mito (così lui lo chiama virgolettandolo) delle cosiddette energie rinnovabili. Deturpanti, a suo dire, del valore paesaggistico ed ambientale del nostro paese. Del resto, sostiene il Tosatti, la Corte Costituzionale ha ribadito l’assoluta priorità di questi valori su quelli economici e industriali. Insomma: queste pale per l’eolico sono uno scempio al paesaggio, il nostro che è uno dei più belli del mondo (come il campionato di calcio ecc…)! Già perché per lui, le fonti rinnovabili, le energie alternative sono semplici attività commerciali. E poi, postilla: il nostro Belpaese vive di turismo, per diamine…Ma perché, egregio luminare, il turismo è un’attività filantropica? A ben intendere alla fin fine è sempre la moneta che comanda.
Il nostro, diciamolo una volta per tutte, è il più bel paese del mondo intiero. Per questo motivo ci siamo dati delle regole architettoniche che volenti o nolenti bisogna rispettare. Serrande e vetri uniformi… Mentre il degrado etico sembra non avere più fondo. Siamo schiavi del petrolio e non solo ma chissenefrega. Finchè c’è il paesaggio che regge...Necrofili!






venerdì 21 marzo 2008

Multiple intelligenze

Anche quest’anno il mio nuovo Cd esce in concomitanza con un periodo festivo. Se l’anno scorso i “mondi possibili” fecero la loro apparizione durante le feste natalizie, quest’anno le “multiple intelligenze” escono durante il periodo pasquale. Tutto non calcolato. Il titolo del lavoro prende spunto da una teoria, quella appunto delle intelligenze multiple, elaborata da Gardner, psicologo americano secondo il quale la teoria classica dell'intelligenza, basata sul presupposto che esista un fattore unitario, misurabile tramite il QI, è errata.
L’album consta di 13 brani e dura parecchio quasi 70 minuti. Quindi occorre armarsi di santa pazienza o, volendo, si può andare a piccole dosi. Non si parla solo di teorie naturalmente. Si canta ancor meno delle precedenti produzioni. I testi, come al solito, lasceranno un po’ perplessi gli ascoltatori; stavolta mi sento di dover ringraziare un bel po’ di persone per gli spunti che involontariamente mi hanno regalato e che sono presenti in alcune canzoni. I loro nomi (o meglio nickname): Streghetta, Rossama, Maurizio, Rox, Trebisonda, Zè, Minna e tanti altri.

MULTIPLE INTELLIGENZE (2008)

Lista dei brani:

1.Mailguglcam 3’14
2.Coincidenze 4’13
3.Reazioni incontrollate come fosse un animale 4’55
4.Mezze stagioni 4’30
5.Terra bruciata 4’30
6.Vessastressa 5’13
7.In D 1’54
8.Eppur si muove 6’52
9.Testo o ipertesto? 5’22
10.Spontaneo spontaneo 5’52
11.Lo stradario 5’16
12.Coincidenze…2 sono troppe! 5’21
13.Multiple intelligenze 11’31

p.s.: L’ultimo brano è formato da 7 movimenti (come le intelligenze di Gardner che nel frattempo ne ha individuate altre 2). Uno di questi movimenti è un dimostrazione di "grammelot musicale" eseguita al piano (contrappunti basati su sequenze casuali di note).

Chi vuole può avere una copia in omaggio del Cd. Può lasciare qui un messaggio oppure scrivere a henrycow@alice.it

Su http://www.myspace.com/eppyeppy è ancora possibile ascoltare alcuni brani.







sabato 15 marzo 2008

Dulled mind (1991)

All’inizio degli anni ’90, preso possesso di un impianto più professionale, cominciai a rivisitare canzoni scritte una decina di anni prima (quando l’unico strumento a disposizione era la sei corde) le cui uniche tracce erano rimaste su nastri molto ma molto amatoriali. Erano tutte scritte in inglese (anche all’epoca continuavo a scrivere in inglese e così fino al ’96 quando ci fu la svolta verso la linguamadre). Un inglese scolastico, a volte legato al pensiero in italiano che si voleva esprimere; insomma, poche figure retoriche tratte dal linguaggio anglosassone se non qualche rara eccezione. Ovviamente non mancavano errori di grammatica o qualche strafalcione in fatto di pronuncia. Nel giro di tre anni, produssi parecchio materiale, invogliato più che altro dall’aspettativa di ascoltare finalmente un prodotto compiuto e per lo meno presentabile. Riascoltando a distanza di tempo, mi accorgo di come abbia cambiato il mio modo di comporre. Del periodo rimane una trilogia: qui presento il primo tassello “Dulled mind” (“Mente offuscata”). In copertina è riportato un volto ripreso in maniera amatoriale da una tela di un famoso pittore veneziano. Dissacrante! Però da bene l’idea dell’offuscamento (o forse di più la base ottenuta mediante produzione di calore su materiale cartaceo?).

Canzoni scritte, arrangiate e prodotte da Ep:

1. Our identity
2. Inacessable crossing
3. Shyness
4. What do
you see now?
5.
Hard to live
6. Dulled mind
7. I’m getting ready
8. Don’t take away dog tax from the commune
9. Call again in a year
10. Dear sun
11. Nobody talked yet

Tempo totale: 48’35

Ep: yamaha ds55, chitarra acustica ed elettrica, basso, Dr-550, voce.

link






venerdì 7 marzo 2008

Pampini...dovete studiare!!!

Parola di Marco Lodoli. A questa illuminatissima conclusione è giunto l’illustre collega, anche lui docente della periferia romana, che ha prospettato questa soluzione di fronte ai pessimi risultati dei nostri ragazzi nelle scuole secondarie. La linea editoriale di Repubblica da qualche anno a questa parte, in tema di scuola, è orientata verso un ritorno ai sani principi pedagogici di una volta, basati sulla distribuzione di premi e di punizioni. Fautore di questa linea è l’ottagenuario Mario Pirani a cui, a mio avviso, il ministro uscente, il Dott. Fioroni, deve qualche royalties per le pecionate che ha inflitto in questi due anni al mondo della scuola. La questione della promozione “sub judicio” è semplicemente ridicola, il sistema dei debiti al confronto fa la sua discreta figura. Quest’ultimo non è stato bene recepito dalla maggior parte degli insegnanti che trattano i debiti scolastici davvero come se fossero delle cambiali. Secondo le direttive per arrivare ad un giudizio definitivo è prevista una riunione straordinaria del consiglio di classe; tra gente impegnata negli esami di stato, altra nei corsi di recupero quando ci si incontra? E le ferie che fanno slittano a settembre? Infatti l’associazione dei presidi si è riunita per ricevere lumi. (Il mio preside, no. E’ troppo impegnato a superare il suo anno di straordinariato).
Dalla collegialità e dalla trasversalità del giudizio finale siamo quindi ritornati al vecchio metodo per compartimenti stagni. Con grande gioia di chi nella propria materia ci si autoidentifica o di chi mal sopporta attività di codocenza.
Anni fa un collega (guarda caso anche lui di lettere) durante un collegio docenti se ne uscì dicendo che una teoria pedagogica aveva stabilito il numero ideale (4 per l'esattezza) di ore pomeridiane da dedicare allo studio. Forse il collega voleva proporci un oracolo, un vaticinio. Dovrebbe sapere che coloro che hanno la pretesa di creare teorie esatte dalle cosiddette scienze sociali sono stati ampiamente sbugiardati. Ma tant è: se non viene dall’alto l’indicazione su come muoversi, molti insegnanti sembrano bambini sperduti. Alla faccia dell’autonomia didattica.
Insomma: basta con queste pedagogie permissive che mettono al centro dell’attenzione il singolo alunno. Percorsi individualizzati? Studiare, dovete studiare! Intelligenze multiple? Rob(b)a anglosassone!…La posta elettronica? Meglio il contatto diretto (parole del Dott. Fioroni).
Se i nostri ragazzi non sono alla pari con gli altri coetanei in Europa naturalmente la colpa non è dei programmi non aggiornati, di tecniche di insegnamento superate e dell’idiosincrasia all’uso del pc di diversi docenti, gli stessi che parlano di “trasmissione delle conoscenze” come se gli studenti fossero macchine riceventi (leggi computer) nel processo di apprendimento. No. La colpa è solo ed esclusivamente di questi lazzaroni, scansafatiche. Pure deliquenti.
Caro Lodoli, capisco che lavorare di pomeriggio porterebbe via del tempo prezioso alla tua attività di scrittore. Però fattene una ragione.