sabato 15 marzo 2008

Dulled mind (1991)

All’inizio degli anni ’90, preso possesso di un impianto più professionale, cominciai a rivisitare canzoni scritte una decina di anni prima (quando l’unico strumento a disposizione era la sei corde) le cui uniche tracce erano rimaste su nastri molto ma molto amatoriali. Erano tutte scritte in inglese (anche all’epoca continuavo a scrivere in inglese e così fino al ’96 quando ci fu la svolta verso la linguamadre). Un inglese scolastico, a volte legato al pensiero in italiano che si voleva esprimere; insomma, poche figure retoriche tratte dal linguaggio anglosassone se non qualche rara eccezione. Ovviamente non mancavano errori di grammatica o qualche strafalcione in fatto di pronuncia. Nel giro di tre anni, produssi parecchio materiale, invogliato più che altro dall’aspettativa di ascoltare finalmente un prodotto compiuto e per lo meno presentabile. Riascoltando a distanza di tempo, mi accorgo di come abbia cambiato il mio modo di comporre. Del periodo rimane una trilogia: qui presento il primo tassello “Dulled mind” (“Mente offuscata”). In copertina è riportato un volto ripreso in maniera amatoriale da una tela di un famoso pittore veneziano. Dissacrante! Però da bene l’idea dell’offuscamento (o forse di più la base ottenuta mediante produzione di calore su materiale cartaceo?).

Canzoni scritte, arrangiate e prodotte da Ep:

1. Our identity
2. Inacessable crossing
3. Shyness
4. What do
you see now?
5.
Hard to live
6. Dulled mind
7. I’m getting ready
8. Don’t take away dog tax from the commune
9. Call again in a year
10. Dear sun
11. Nobody talked yet

Tempo totale: 48’35

Ep: yamaha ds55, chitarra acustica ed elettrica, basso, Dr-550, voce.

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