venerdì 21 marzo 2008

Multiple intelligenze

Anche quest’anno il mio nuovo Cd esce in concomitanza con un periodo festivo. Se l’anno scorso i “mondi possibili” fecero la loro apparizione durante le feste natalizie, quest’anno le “multiple intelligenze” escono durante il periodo pasquale. Tutto non calcolato. Il titolo del lavoro prende spunto da una teoria, quella appunto delle intelligenze multiple, elaborata da Gardner, psicologo americano secondo il quale la teoria classica dell'intelligenza, basata sul presupposto che esista un fattore unitario, misurabile tramite il QI, è errata.
L’album consta di 13 brani e dura parecchio quasi 70 minuti. Quindi occorre armarsi di santa pazienza o, volendo, si può andare a piccole dosi. Non si parla solo di teorie naturalmente. Si canta ancor meno delle precedenti produzioni. I testi, come al solito, lasceranno un po’ perplessi gli ascoltatori; stavolta mi sento di dover ringraziare un bel po’ di persone per gli spunti che involontariamente mi hanno regalato e che sono presenti in alcune canzoni. I loro nomi (o meglio nickname): Streghetta, Rossama, Maurizio, Rox, Trebisonda, Zè, Minna e tanti altri.

MULTIPLE INTELLIGENZE (2008)

Lista dei brani:

1.Mailguglcam 3’14
2.Coincidenze 4’13
3.Reazioni incontrollate come fosse un animale 4’55
4.Mezze stagioni 4’30
5.Terra bruciata 4’30
6.Vessastressa 5’13
7.In D 1’54
8.Eppur si muove 6’52
9.Testo o ipertesto? 5’22
10.Spontaneo spontaneo 5’52
11.Lo stradario 5’16
12.Coincidenze…2 sono troppe! 5’21
13.Multiple intelligenze 11’31

p.s.: L’ultimo brano è formato da 7 movimenti (come le intelligenze di Gardner che nel frattempo ne ha individuate altre 2). Uno di questi movimenti è un dimostrazione di "grammelot musicale" eseguita al piano (contrappunti basati su sequenze casuali di note).

Chi vuole può avere una copia in omaggio del Cd. Può lasciare qui un messaggio oppure scrivere a henrycow@alice.it

Su http://www.myspace.com/eppyeppy è ancora possibile ascoltare alcuni brani.







9 commenti:

Anonimo ha detto...

Tutto sommato avrei potuto gradire, perche no?
Invece alla fine m'hai proprio angustiata.
f.to wicci

Anonimo ha detto...

perchè WC?

Anonimo ha detto...

vedo che hai cassato la mia replica banale.
Mi sono offesa. anche i cessi hanno un cuore!

Anonimo ha detto...

Ciao! Ho avuto occasione di ascoltare le tue canzoni, sono molto belle, complimenti!
Mi piace in particolar modo "Reazioni incontrollate", si capisce che è autobiografica! ;-)

Anonimo ha detto...

...uhm...gatta ci cova...

Anonimo ha detto...

musicista maturo ormai ep ci presenta il suo ultimo disco ispirato proprio da questi forum e dai nasellifici. apre meil gugl cam con cui si denuda in cam mettendo alle strette il mondo delle chat, per poi passare alle coincidenze: frasi di Streghetta vengono riciclate e musicate su toni fusion ambience, mai rock. Reazioni incontrollate, come se fosse un animale e non ci sono più le vecchie stagioni, vecchio cavallo di battaglia in una camera di tutti i nasellifici. Frecciatina a Ze Sergio la terra bruciata del vecchio nasellificio eppoi vessastressa che vessa che stressa e si può leggere anche vessastressà! Breve intermezzo in D (vorrà dire in serie D?) per poi voltare pagina che eppur si muove, movimenti di pomiciatine outside the nasellificio! Dopo testo o ipertesto l'Autore si scioglie spontaneo fino a lasciarsi andare nello splendido stradario in cui ep recupera i nummeri dee mignotte e finalmente esce di casa dopo aver contrattato il prezzo telefonicamente, autoironico il finale in cui il protagonista non raggiunge la professionista e si perde nella città fagocitante rimpiangendo di non avere uno stradario e facendosi venire a prendere (da Ronni? da Spezzaferri??) una coincidenza va bene ma due sono troppe, cosicchè eccola l'intelligenza: qui si vede che l'Autore è cambiato e sebbene tra le sette meraviglie la matematica è al primo posto i rapporti interpersonali sono doppi! Eclatante ed esorbitante questo nuovo Eppy, non perdetelo!!!

enrico peppe ha detto...

In alcuni casi ci hai quasi preso, terrabruciata era il nome che diedi al povero nasellificio ridotto a brandelli, vessastressa si doveva chiamare dumdarudumdarudumdadada (vero folk popolare altro che!)
In D (in re) è parodia di In C (in do) di terry riley (cercatelo su gugl), lo stradario è autobiografica (te credo parlo in prima persona!) ma le mignotte non c'entrano te lo giuro. Però dopo che l'ho scritta ho detto:"c'è poco da dire, qua uno pensa alle mignotte ". Il pezzo centrale strumentale c'è sta proprio bene una sorta di viaggio alla fine del quale mi chiedo dove sono non lo so adesso chiederò. Il finale con voce e tastiera sembra che sto più al di là, che al di qua...e se invece quelli erano i numeri per la droga? Chi lo sa!
Nelle multiple la matematica non c'entra un emerito. Ci tengo a dirlo.

Anonimo ha detto...

Ho particolarmente apprezzato l'ultimo brano che si distacca completamente dagli altri.

Anonimo ha detto...

Dopo anni e anni EP si lascia convincere (non si sa come) a farsi fare domande sulla sua attività artistica e non. Un’intervista difficile spigolosa a tratti drammatica portata a compimento con non pochi problemi come è facile leggere.

I: ciao EP ti faccio subito una domanda che forse aspettavi da tempo. Quando crei le tue opere scrivi prima la musica o prima i testi?
(EP guarda sdegnato l’interlocutore e dopo qualche secondo risponde)
EP: Ma che c***o di domanda è questa? Cominciamo bene…
I: E’ una domanda a cui tutti i più grandi artisti hanno risposto. Se te la faccio vorrà dire qualcosa.
EP: Sì, vuol dire che ho già capito con chi ho a che fare. Va be’ andiamo avanti…
I: Insomma non mi sai rispondere. O forse vuoi farmi capire che non c’è un ordine nelle cose che crei…
EP: Ma va’? Perché pensi davvero che si compone seguendo un ordine?
I: Tutti i grandi artisti del rock hanno scritto i loro capolavoro buttando giù in pochi minuti dei versi oppure degli accordi
EP: E tu ci credi? Mi sa che confondi l’atto creativo con il prodotto finito. E’ una mistificazione molto diffusa quella di voler risalire dal prodotto finito all’atto creativo dandogli una sistemazione forzatamente deterministica, quando lo sappiamo bene che certe illuminazioni nascono per caso. Magari mentre sei al volante o al lavoro o al cesso. Con l’avvento delle tecnologie poi anche la riuscita di un prodotto finito è diventata un’arte. Un impianto di registrazione diventa un vero strumento in più. Capolavori? Un artista va giudicato non da un capolavoro ma dalla sua opera. Prendi i beatles: tutti si ricordano i pezzi più sdolcinati e commerciali perché così fa comodo a chi ci governa.
I: Veniamo alle tue influenze…
EP: Ho sentito di tutto ed ho di tutto ma devo dire che oggi adoro molto i gruppi che non si fossilizzano in un genere ma che accettano di farsi influenzare. Non mi piacciono gli stili standard. Ho imparato a non discernere il prodotto dalla personalità e dal modo di pensare di chi lo produce. Insomma i dinosauri del rock, quelli che fanno le stesse cose da decenni, quelli che vivono di rendita sui diritti d’autore; ecco questi li manderei volentieri a rottamare. Quando un gruppo diventa un marchio di fabbrica c’è puzza di bruciato. Stimo molto gente come Fripp o altri come lui che non hanno mai avuto paura di rischiare. Negli ultimi tempi ho ascoltato parecchia musica anni settanta progressiva di gente semi sconosciuta che non ha nulla da invidiare ai tipi più famosi dello stesso periodo. Credo che il sistema musicale sia sempre stato una grande ruota della fortuna, il più delle volte truccata. Il talento viene spacciato con la gavetta. Poi ci sono gli eroi maledetti, la droga come stimolante creativo… tutto fa brodo per l’industria discografica. Grazie ad internet si è avuta la possibilità di farsi conoscere oltre i canali ufficiali.
I: Che ne pensi della crisi dell’industria discografica a causa di internet?
EP: Poverina, mi dispiace... Vorresti farmi intendere che davvero i cosiddetti “gruppi emergenti“ sono costretti a fare la fame” per colpa di internet? Oppure mi stai dicendo che i vari Morricone, Paoli e compagnia bella non potranno più ricevere il loro bel vitalizio? Ma per favore!! Io sono iscritto alla siae. Da una decina di anni a questa parte metto a disposizione gratuitamente la mia musica. Sai quanti ascolti e download ho ricevuto? Migliaia e migliaia. Beh io non ho visto un centesimo di euro. Parto dal principio che la musica è informazione e come tale deve girare liberamente. Comprendi? Naturalmente non commercializzo quello che prendo, serve solo a me anzi ti dirò che se una roba non m ipiace la cancello pure! Né desidero che venga comercializzata la mia opera. Questo è il motivo della mia iscrizione alla siae, per proteggermi da qualche balordo, tutto qua.
I: Allora se non con la musica come ti procuri da mangiare?
EP: Insegno matematica alle superiori.
I: Come fai a conciliare la musica con la matematica? Due discipline così diverse…
EP: Era parecchio tempo che non sentivo una sfilza di luoghi comuni. Te ne sono grato. Però mi dispiace contraddirti. Ci sono molte più analogie tra queste due discipline di quanto si possa pensare. Certe composizioni hanno un’architettura matematica. E ti dirò: certa musica del ‘900 (mi riferisco alla musica d’avanguardia in particolare) ha cercato di destrutturalizzare questa architettura. Il mondo della musica ha scoperto la teoria dell’informazione e la sua musa ispiratrice: l’entropia. L’imponderabile musicale diventa un fattore rilevante.
I: Ma come parli, non ti capisco… rimanendo in argomento cosa ne pensi dei tentativi di introdurre la musica nella scuola?
EP: Sono favorevole a patto che non se ne occupi Uto Ughi. O chi come lui pretende di far piacere la musica classica da subito ai bambini. Non capiscono un emerito di pedagogia infantile. Non sono i soli se per questo. Il ministro Fioroni è un altro bell’esempio.
I: Insomma ce l’hai con tutti!
EP: Non è così. Ci sono tanti talenti che non sono valorizzati.
I: Tu per esempio…
EP: Ogni cosa al suo tempo.
I: Hai voglia a tempo, devi farti conoscere se vuoi essere apprezzato. Tu invece te ne stai rintanato pensando che passino tutti per internet!
EP: E’ così! Oddio non tutti ma molti di più di quelli che utilizzano gli organi cosiddetti ufficiali.
I: Non ne usciamo più…
EP: Concordo pienamente. Era ora!
I: Diciamo che può bastare
Ep: Sì…tra l’altro ho dimenticato di tirar fuori la carne dal freezer!!!