lunedì 5 gennaio 2015

Roma, nun fa la gnorri...


Qualcosa che non andava per il verso giusto l’ho subdorato la notte di capodanno. Mi trovavo al Centro per il tradizionale cenone e dopo mezzanotte con i miei commensali siamo andati a fare due passi nella zona di Campo de’ Fiori. E’ proprio il caso di dire due passi: la piazza era già preda di gente ubriaca in assenza totale di forze dell’ordine (non solo vigili urbani, naturalmente).
In realtà il mio disappunto perla situazione che si è venuta a creare ha radici più profonde ed esula dai toni e dalle notizie gonfiate date in pasto alla pubblica opinione. Mi riferisco ad episodi che si verificano frequentemente nella nostra città e che con il tempo hanno assunto la caratteristica di consuetudine
Anche oggi come tutti gli altri giorni sono sceso alla fermata di via cavalleggeri dove è presente una corsia preferenziale. E come tutti i giorni mi sono ritrovato in mezzo alla strada dal momento che è consuetudine da parte dei commercianti lasciare in sosta la propria auto sulla corsia privilegiata impedendo al mezzo pubblico di costeggiare il marciapiede. Tempo fa l’allora comandante della polizia municipale lanciò una campagna tesa a sensibilizzare la cittadinanza invitandola a segnalare disguidi e inosservanze. Io ho provveduto a mandare foto, ho fatto notare a più di un conducente di autobus il rischio a cui loro stessi andavano incontro qualora, non io, ma una persona anziana fosse caduta o fosse stata travolta dai dueruote che come sappiamo a Roma hanno un codice stradale a parte (per consuetudine anche questo). La risposta dei conducenti è stata che loro non possono neanche segnalare. Ovviamente io non ci ho creduto. Fatto sta che nonostante gli inviti alla popolazione a collaborare, questo spettacolo indecente si rappresenta tutti i giorni da svariati anni a pochi metri di distanza da un gabbiotto della polizia municipale. In sostanza: qualcuno parla, ma l’Atac non sente e la Municipale non vede. Non credo che in questo caso sia bastato un caffè...          
Altra consuetudine: a Roma è normale non rispettare gli orari adibiti allo scarico delle merci presso il proprio negozio. Troppo facile prendere come riferimento Via Boccea alle otto della mattina dove già il traffico è congestionato per colpa delle automobili. I dueruote seguono sempre il loro codice d’onore saltando direttamente nella corsia opposta. Nessuno interviene. La consuetudine...
Non è un caso che il lavoro di controllo da parte dei tutori dell’ordine trovi parecchi ostacoli proprio nei confronti delle attività commerciali. Una persona adibita al controllo e al rispetto delle regole tende ad adattarsi agli usi e costumi del luogo. Ecco perché la turnazione è, in linea di principio, sacrosanta, per evitare che anche i tutori dell’ordine possano cadere nella rete della consuetudine.
Ho l’impressione che le regole siano saltate anche perché chi le deve far rispettare non lo fa per una serie di motivi riconducibili al cosiddetto "quieto vivere". Con l'esterno (la strada) ma anche e soprattutto con l'interno (il corpo). 
Se poi si viene mandati a Ostia malvolentieri dopo anni di onorata carriera...o si dà fastidio a qualcuno per cui il sistema è fradicio sin dai piani più alti; oppure non si creano incentivi per trasferimenti che possono risultare onerosi (mentre per altri incarichi“istituzionali” incentivi a go-go!).
Ad ogni modo. la turnazione non ha nulla a che vedere con il trasferimento ad altra sede 
Il paragone con altre attività lavorative lascia il tempo che trova. Anzi, no. Approfitto per dire che in qualità di docente della scuola secondaria sono pienamente favorevole, in tempi di crisi, alle commissioni interne per gli esami di maturità. Magari con una indennità di commissario simbolica.  Sirisparmiano soldi che possono essere investiti altrimenti. Tanto per chiarire le idee.  
Non metto in dubbio la “schifosa arroganza” del Comando e del Municipio riguardo la notte di Capodanno: difronte alla rinuncia a prestazioni straordinarie l’unica cosa da fare era annullare il concerto. Ma nessuno riesce a tolgiermi dalla testa l'idea che il disagio dei vigili sia, per i più scaltri legato alla riduzione di privilegi,  per i più motivati all'ìimpotenza di fronteggiare i più scaltri.  E' con la parte marcia del sistema che se la devono prendere i vigili onesti ed indirizzare ad essa la propria incazzatura: 33 vigili per “controllare”i dintorni di Montecitorio, Palazzo Madama e Quirinale, oltre al normale stipendio da agenti di polizia locale, percepiscono un'indennità di circa 250euro al mese, direttamente pagata dalle Istituzioni  
I sindacati funzionano solo quando c’è da mungere la vacca e farsi indennizzare la pulizia delle divise e non funzionano quando si rendono conto che mantenere alcuni privilegi acquisitiha un costo per la comunità?
Il sistema ha bisogno di essere rivitalizzato.Altrimenti i più onesti continueranno a gettare acqua sul fuoco e i più furbi ringrazieranno.

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