sabato 12 gennaio 2008

EP - Rogito...ergo sum (2005)

Il 2005 è l'anno del riscatto. Della casa naturalmente. Quindi si dà il via ad una serie notevole di lavori per darle un aspetto diverso. Tutto questo per giustificare il titolo dell’album…Che vuoi che interessi alla gente dei tuoi fatti privati? D’accordo, ma il titolo è solo un pretesto. L’idea nasce in tarda primavera, periodo decisivo per la compravendita. Rogitare non è evento da sottovalutare: in media, una persona contrae più matrimoni che rogiti. Ci sono le eccezioni naturalmente. Poi un giorno strimpellando la mitica Eko del '79 esce fuori un riff abbastanza rudimentale, orecchiabile ma di difficile interpretazione canora…
Le sedute di registrazioni sono state sempre abbastanza brevi causa presenza operai. Però era dal 1996 anno di "Forma, caso e dimensione" che veniva rispettata una scadenza annuale; il 2004 rimane, di fatto, un anno improduttivo! In "Rogito...ergo sum" si parla spesso di dimore, è vero, ma in senso lato e con i connotati positivi e negativi che qualsiasi luogo chiuso si porta dietro. Gelido (da non confondere con l'omonima canzone di A. Britti) è un riferimento ai luoghi di culto. Questo brano nasce durante le sedute di registrazione da una semplice sequenza bassdrum-snare aggiunta ad un reverbero distorto. Trovare titoli alle canzoni è sempre arduo soprattutto se i testi risultano logorroici senza né capo né coda. E’ il caso di Aria refrattaria che ha cambiato titolo durante il tragitto almeno quattro cinque volte. Alibi femminile , il controverso brano che apre il Cd è semplice ed orecchiabile. Già dal titolo si presta ad una interpretazione di parte...in realtà è una canzone sull’incomunicabilità senza la pretesa di essere seria ed è interpretata volutamente in maniera trash. Cantare in prima persona oltre ad essere l'autore materiale dei testi a volte può portare fuori strada. Paradossalmente quando la canzone è impersonale è più facile che se ne condivida il senso; quando si usa la prima persona è più facile che l'autore si sia calato nei panni di un personaggio. Ad ogni buon conto, a scanso di equivoci e di polemiche, ecco inserita subito dopo Sarà sereno, una canzone glamour abbastanza ben riuscita. Come dire: alla fine tutto si risolve! Il brano risente di atmosfere SteelyDan come pure FJ & garanzie (FJ sta per fidejussioni). La base raggae di Si fa quel che si può inviterebbe alla spensieratezza, in realtà il testo nasconde una precisa invettiva che rende il titolo beffardo. La citazione di Bertrand Russell a metà canzone non è casuale, il suo pensiero è un punto di riferimento. Anche in Ruolo mistico si trovano passaggi e significati simili. Chiari i riferimenti alle persone che indossano divise laiche o religiose per sentirsi invincibili e per nascondere la propria debolezza. Nonostante il testo che può risultare un po’ oscuro risulta essere uno dei pezzi più orecchiabili dell’album.
Vento degli anni si basa su una facile cantilena, ripetuta da una linea di basso, abbastanza vicina ad un coro da stadio…nonostante questa presentazione rimane un brano soft. Quello successivo, invece, è un pugno allo stomaco: Falso anestetico è una interminabile cavalcata con inciso da neuro: Ed infine la title-track (Rogito...ergo sum) suddivisa in due parti: il primo è uno strumentale incalzante; nel secondo brano è il riff strumentale di cui parlavo all’inizio a trascinare il pezzo mentre le strofe iniziano ogni volta con la parodia del celebre detto cartesiano. La qual cosa forse non piacerà molto ai puristi.

Canzoni scritte, arrangiate e prodotte da Ep:

1. Alibi femminile 3'55
2. Sarà sereno 3'19
3. Ruolo mistico 3'45
4. Si fa quel che si può 4'44
5. FJ & garanzie 5'03
6. Gelido 3'32
7. Aria refrattaria 4'33
8. Vento degli anni 5'01
9. Falso anestetico 4'55
10. Rogito...ergo sum! (i) 3'17
11.
Rogito...ergo sum! (ii) 4'29

Tempo totale: 46'33
Tempo medio: 118 b/m.

Ep: yamaha ds55, chitarra acustica ed elettrica, basso elettrico, Dr-550, voce.




Link:


parte 1

parte 2


Il commento di Gongol (14-03-2005)

Ritorna EP, il nostro steely dan italiano preferito. Diciamo subito però, a scanso di equivoci, che “Rogito …ergo sum!” non è una fastidiosa allergia stagionale bensì un ottimo lavoro.L’atmosfera è quella di un “Night and Day” nostrano, sicuramente più notturno che solare, ma comunque raffinato in ugual misura. La cover, se da un lato dà l’idea di lavori in corso … in serena solitudine, dall’altro rende bene il minimalismo meditativo dell’autore evidentemente colto in un momento di svolta e proiettato alla ricerca di novità.EP, dopo una prima song un po’ nervosa rispetto al resto dei brani (chi sarà mai la destinataria di “Alibi femminile”?) ci introduce in mondo fatto di luci soffuse e ombre rassicuranti tra sonorità ricercate e testi attuali, molto probabilmente autobiografici. “Sarà sereno” è la song che a nostro avviso rappresenta meglio lo spirito dell’album, mentre “Si fa quel che si può” ha quella spensieratezza pop che induce a guardare al futuro con una specie di rassegnato ottimismo molto in sintonia con chi subisce le mode anziché uniformarsi al trend del momento. Una menzione a parte merita “Falso anestetico” forse un po’ troppo rock rispetto al sound complessivo (e con piccoli accenni pseudo-sperimentali) ma sicuramente dall’incedere coinvolgente. Chiude il lavoro “Rogito …ergo sum-ii” orecchiabile e gradevole commiato dell’artista. Il lavoro di produzione è assai curato. I suoni sono ben bilanciati e si evitano con cura alcuni eccessi del passato. Bene l’uso della voce che apprezziamo in particolare nel cantato quasi sussurrato (che a volte ci fa venire in mente le lontane terre canterburiane). Nel complesso notiamo con piacere che l’evoluzione del sound di EP è ben lungi dal fermarsi ed anzi si sta traducendo in uno stile che diviene anno dopo anno sempre più personale e riconoscibile.




1 commento:

Anonimo ha detto...

Rogito ergo sum è un mito e......lo preferisco a Indole scalena ( non me ne abbia il bravissimissimo eppy!!!!)
Un bacio :D